Prima che valutazione morale un giudizio è gesto tecnico che individua una realtà; atto che poggia necessariamente su un fondamento dal, e sul, quale interpreta l'ambiente.
Nella storia del pensiero c’è chi ha dato valore assoluto al fondamento; in realtà fondamenti differenti, che mutati nel corso del tempo sono stati percepiti, ogni volta, come definitivi e assoluti.
Probabilmente è stato Nietzsche, tra i primi, a contestarli di petto, giudicandoli artefatti reattivi implementati da mezze seghe incapaci di permanere al cospetto del substrato insensato e caotico della realtà. Il problema è che tale confutazione del fondamento poggia anch’essa su un qualche fondamento.
Per come la vedo di fondante permane da una parte l’auto evidente Natura e dall’altra l’umano pensiero che fluttua poggiando, di volta, in volta, su necessari quanto differenti, parziali e provvisori, fondamenti che esso stesso produce per interpretare il mondo.