Nell’indagare le cause del primato, o perlomeno della singolarità, di pensiero, parola, immaginazione, coscienza, appercezione, abilità di narrazione e facoltà di ordinamento, che contraddistinguono l’uomo differenziandolo dal resto della natura, sono ipotizzabili due differenti origini:
che l’evento e conseguente gap Uomo/Natura sia stato inopinatamente inoculato da una intenzione esterna e altra, a cura di una qualche entità soprannaturale e creatrice, altrimenti da un extraterrestre di passaggio elargitore di forze e sostanze inedite nell’universo a noi conosciuto, oppure che senza alcuna causa esterna e intenzionale si sia auto-attivato casualmente.
In questa seconda plausibile possibilità tale accadere casuale per attuarsi ha necessariamente comportato che l’uomo abbia utilizzato, seppur a capocchia, sostanze e forze preesistenti in natura che già contenevano, almeno in nuce, tali potenzialità; cervello umano organo che elabora ed estrude edifici di pensiero e forma costituiti e costruiti con mattoni naturali preesistenti e onnipervadenti già contenenti, in potenza, nuclei di pensiero, parola, immaginazione, narrazione, coscienza, appercezione e ordinamento.
Se così il gap Uomo/Natura e quello supposto di Dio/Natura sono più formali che sostanziali. Tutto qui. Ipotesi insufficiente per concludere l’indagine ma soddisfacente per iniziarla.