Mettersi a psicoanalizzare le religioni orientali potrebbe rivelarsi operazione da perfetti deficienti.
Così un po’ saggio le onoro e forse deficiente osservo che fra le strategie difensive dei deboli si contempla quella evitante, quella che piuttosto di rischiare di perdere preferisce non giocare. Scorgo una versione assoluta e sacra di tale strategia imperversare da Oriente - e anche un po’ dalle nostre parti: alcuni tratti di Plotino, taluni aspetti del Maestro Eckhart, parte della tradizione mistica nostrana e qualche concezione New Age.
E’ la strategia che attacca frontalmente l’Io valutandolo ente impersonale, nonnulla, agglomerato d’irreali apparenze. Io rarefatto, senza memoria, senza storia e correlata biografia mera scatola nera contenente paciughi di ricordi anch’essi irreali, francamente un po’ mi scoccia dopo tutto il remare che ho fatto buttarla via così.
Non solo, dunque, un Io che patologicamente immobile in un angolo schiva l’azione per non rischiare di perdere, ma un Io che per evitare ogni insuccesso si auto-omette da sé medesimo negando addirittura di esserci. Non mi sembra mica tanto sano, evoca un otorinolaringoiatra che si fa passare il mal di gola con un preciso colpo di pistola alla tempia: successo garantito. Forse meglio l’italico esigere d’avere un Creatore con forte personalità, geloso e anche esigente, così da andare all’inferno sia pure per l’eternità ma con l’Io pimpante e integro.
3 commenti
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Sabato, 12 Settembre 2015 17:05
inviato da marina.cavallari
caro Bruno al tuo "italico Creatore" con tutte quelle qualità preferisco il Ch'i , il campo, che non solo è l'essenza soggiacente a tutti gli oggetti materiali, ma trasporta anche le loro interazioni reciproche sotto forma di onde. La fisica moderna adotta il concetto di campo e studia l'essenza della materia in un contesto diverso: non più il visibile/le particelle ma l'entità soggiacente ad esse, il campo. In questo contesto la presenza di materia è solo una perturbazione dello stato perfetto del campo in quel punto, si potrebbe classificare come qualcosa di accidentale, un "difetto".....