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Cari Paolo, Marina e Filippo grazie per i contributi.
Mi sembra che Filippo colga e indichi un possibile superamento dell’aporia e antinomia del post, così chiamano i filosofi l’incertezza del ragionamento di fronte a due argomenti entrambi possibili ognuno dei quali dimostrabile come vero.

Integro la sintesi di Filippo considerando che, per quanto ho appreso, in fisica quantistica non esistono "cose" ma accadimenti prodotti da interazioni: mutua azione tra sistemi, campi e corpi, che via, via, relazionandosi creano letteralmente l’esistente. Eventi sì provvisori e addirittura modificabili rispetto al punto di osservazione e dall'osservatore medesimo, eppure in questo fluttuare avvenimenti, via via, di volta in volta, riscontrabili e reali.
Se così ipotizzo che per la potenzialità letteralmente creatrice delle forze in gioco, la responsabilità del particolarissimo, in quanto cosciente, ente uomo invece di dissolversi aumenta.