Ho osservato che i vecchi contadini della mia contrada di campagna appaiono sovente, a parità di problemi, più sereni dei loro coetanei pensionati di città. Si sa, il relazionarsi con la natura conforta specialmente quando il rapporto è preciso e diretto. Non sempre è sufficiente relazione con il nebuloso “ente natura”, occorre declinazione univoca, eco-appartenenza di precisa fattispecie: rapporto diretto con quel fiore raro nell’angolo dietro casa, proprio quello lì, proprio quello “mio” - non inteso come possesso ma come relazione diretta e intima. Talvolta basta e avanza anche la relazione a distanza con una specifica pianta, o luogo, interazione di pensiero, di ricordo, che regala, ovunque sei, comunque stai, notizie rassicuranti.
Ieri ho visitato la Masseria Appia Traiana proprio contigua all’omonima via del 108 d.C., nel cuore della “marina” di Ostuni. Ettari curatissimi eppure selvatici con migliaia di alberi d'ulivo coltivati rigorosamente bio intercalati da piccole gravine e grotte ancestrali, macchia mediterranea e piante aromatiche.
Inaspettati scorgo degli ulivi millenari ognuno con una targa con scritti nomi e cognomi di persone che vivono a Milano, Torino, Trento, nord Europa. Ma che roba è? Il proprietario mi spiega che è possibile “adottare” un ulivo acquistando, di raccolto in raccolto, di stagione in stagione, l’olio che produce. Lo scegli, ti comunicano le coordinate GPS, mettono il tuo nome e da quel momento, sigillata l’alleanza, potrai accedere nel podere in assoluta libertà per coltivare il “tuo” ulivo e raccoglierne il frutto o semplicemente per ammirarlo. Se ti trovi lontano o impegnato cureranno l’albero per te spedendoti a casa l’olio biologico, spremuto a freddo, prodotto dalle sue olive. Insomma spendi solo, e il giusto, per l’acquisto di un olio eccellente e il “tuo” ulivo con tutte le positività che ti offre, e di interazione sul campo, e a distanza (psicologiche, filosofiche, esistenziali), è a gratis.
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Frammenti Autobiografici