Mica risolviamo tutte le complessità col linguaggio binario e neppure ci spezziamo nell’affrontare dilemmi perché capaci di intuizione e (quasi) sano compromesso. E perché mai nel votare siamo costretti, nel metodo, all’aut aut della scelta obbligata di partiti in alternativa tra loro?
Alle recenti amministrative avrei voluto dare il 65% del mio libero voto a un partito, il 25% a una lista civica e il restante 10% a un altro partito che, anche se non mi piaceva, aveva uno bravo in lista che meritava preferenza. Mi sembra ragionevole.
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Frammenti Autobiografici
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Martedì, 10 Giugno 2014 18:13
inviato da matilde cesaro
tutti a scuola da Raimondo
quel principe de Sangro
che dell'alchimia ne aveva fatto ragion di vita e d'arte