Albori di internet. Ricordo l’euforia. Mi eccitava l’idea di aprire una “vetrina” a New York per vendere, da quelle parti, i miei prodotti; un giro in Google e un altro in Wikipedia e in quello zapping metempirico mi percepivo un po' onnisciente; poi con l’arrivo dei 'Social Network' sembrava che l’umanità intera potesse essermi amica.
E’ trascorso un decennio: cedo, grazie alle rete, qualche prodotto a Cuneo e anche a Rieti; Google lo utilizzo per sapere di qualche enciclica papale e la ricetta per fare il latte di mandorla; Wikipedia mi informa del pensiero di qualche filosofo minore e nei 'Social Network', invece dell’interezza dell’umanità, incontro gruppi sovente scomposti.
Non mi preoccupo, rinuncio all'illimitato e circoscrivo: universalità non è immensità.
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Filosofia di strada