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Sabato, 07 Gennaio 2012 17:05

Da Pessoa al Rococò

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Aldo Carotenuto ricordava nel suo libro “Il fascino discreto dell'orrore” che l’arte è eretica; Romeo Castellucci contestato a Parigi per il suo recente spettacolo sull’umanità di Cristo riafferma che: “L’arte è eretica, lo è sempre stata”.

Frase ad effetto che tira fuori dall’immaginario visioni di avanguardie artistiche che eroiche combattono regimi, omologazioni, dottrine.

Ad effetto svanito l’affermazione collassa: le rappresentazioni estetiche di forme, colori, parole e suoni che definiamo arte sono tra le più varie e contrapposte, libere e sovversive ma anche omologate, di regime, inibite, ipocrite. “Arte” dice tutto e nulla, da Pessoa al Rococò.

Identificarla, poi, nell’eresia è ingrigliarla e anche indottrinarla perché l’eresia tende all’ortodossia, reagisce ad una dottrina con un’altra, conserva invece d’innovare. L’arte è altra cosa non sopporta definizioni e aggettivi, manco eretico.

Ultima modifica il Sabato, 07 Gennaio 2012 17:50
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