BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo
Bruno Vergani

Bruno Vergani

Radiografie appese a un filo. Condivisione di un percorso artistico, davanti al baratro con angoscia parzialmente controllata.

contatti@brunovergani.it

URL del sito web: http://www.brunovergani.it
Venerdì, 12 Dicembre 2014 11:14

L’IO

Osservalo al supermercato nell’istante che sistema nel carrello i funghi surgelati,
sbircialo nelle sue performance erotiche,
esaminalo la sera quando legge Spinoza e nel non capire un passaggio lo rilegge e invece di comprenderlo produce, chissà da dove, un suo pensiero inedito e sovrano.
Dagli una occhiata quando è seduto sul water con la mente vuota,
fissalo in ufficio alle 12 e 35 concentrato nel fare l’inventario di fine anno,
guardalo nel sonno profondo quando si dimentica di sé e quando sogna rettili esotici e la mattina quando sente freddo,
scrutalo in autostrada, lì che guida al chilometro 825 quando considera che sta invecchiando.

In tanto contraddittorio variegato fluttuare, in questa serie di fenomeni sempre differenti nel susseguirsi degli istanti, come accade che ‘sta strana cosa rimanga sé stessa?

Giovedì, 11 Dicembre 2014 12:21

Sfaceli d’immacolate concezioni

“La Madre è colei che ama, devi esigere questo amore perché tuo diritto naturale”. Quell’enunciato era un cancro che da bambino avevo equivocato per medicina. Perché “La Madre” è una fantasia, la “Madre che ama” ente irreale frutto di un dogma sbagliato.

Non esiste “La Madre” entità sacra e cosmica né in cielo né in terra, ma donne che nate da altre donne partoriscono a loro volta altre madri, che accudiscono la prole come possono e riescono. Ognuna un caso diverso, nessuna indispensabile, ognuna criticabile, ognuna apprezzabile, tutte mortali. Molto semplice, nulla di trascendentale.

Giovedì, 11 Dicembre 2014 09:36

Normative criminogene?

Se fosse normale e lodevole avere più compagne e compagni,

se fosse lecito avere nel contempo più mariti e mogli,

forse ci sarebbe qualche morto ammazzato in meno.

Sabato, 06 Dicembre 2014 10:10

Sacro colon

Entra in erboristeria un prete mai visto lo saluto e mi posiziono in ascolto. Lui zitto ispeziona il negozio, guarda e riguarda da tutte le parti e spara:
«Non c’è neppure un crocefisso!»
Conciliante addito come surrogato l’immagine della Visitazione, quella di Maria e Elisabetta gravide affissa tra il diploma di erborista e la licenza d’opificio di trasformazione alcolici.

Lui mi guarda perplesso. Chissà? Forse gli piace di più Gesù morto in croce che dentro a un ventre di donna? O forse è uscita una nuova normativa che obbliga all’affissione del crocefisso e io non ho ottemperato?  

Smette di fare il prete per diventare cliente e riferisce della sua severa, cronica, ulcerosa, colite atipica. Descrive occulte e viscerali stigmate che percolano sangue colorandogli le feci di nero.

Giovedì, 04 Dicembre 2014 09:54

Libro mastro

Da quattro anni, esclusi giorni festivi e mese di agosto, prendo cura di me stesso anche leggendo e elaborando quotidianamente “Think!” del dottor Contri.
Ho fatto i conti e dovrei allo psicoanalista perlomeno cinquemila euro, invece è gratis… e pensare che il dottore se ne impipa di fare il benefattore.

Oltre a questo puntuale ricevere mi accade, in altre relazioni, gratuito dare: a volte si è figli, a volte padri.

Lunedì, 01 Dicembre 2014 12:58

Esegesi psicologica

Non male interpretare la mitologia biblica come puntuale proiezione psicologica di tipologie umane a iniziare dal protagonista, un Dio umorale e ambiguo come solo gli uomini sono capaci.
E poi quanti giovani Isacco lì, lì, per essere immolati e quanti Giobbe nelle personali, passate e attuali, vicende umane. C’è anche un qualche Abramo che si aggira in città e piccoli Mosè imperversano.

Forse in questo approccio al Libro sono privilegiati gli atei che, noncuranti di speculazioni filosofiche e teologiche antiche e presenti, possono goderselo appieno in presa diretta.

Venerdì, 28 Novembre 2014 18:43

Il botanico

Preferiva le specie a fioritura modesta;
giudicava pornografiche le fioriture appariscenti.

Nei colori sfrontati dei petali scorgeva il rozzo infierire della forza che trasforma, prima o poi, tutti gli uomini in terra.

Incontrava conferma alla sua estimazione nei cimiteri, così traboccanti di oscene corolle.

Giovedì, 27 Novembre 2014 12:36

Omeostasi

Giudico preziosi i pneumatici dell’auto nell’affrontare il curvone in velocità, nel contempo schifosi quelli abbandonati al bordo della superstrada. Intanto la natura, noncurante del mio contestualizzare e interpretare pneumatici, persegue altro ordinamento. Irreversibile già ha iniziato a inglobare, flemmatica e catatonica, uomini e pneumatici. Fra pochi decenni ci sarà ben poca differenza tra il mio apparato somatico e quattro gomme abbandonate. Naturale funzionamento di ceneri di magnesio e zolfo che alimenta carbonio.

Numerosi ignorano l’irregressibile processo, qualcuno prende consapevole distanza, altri si rassegnano sereni. Poi ci sono quelli che tifano in suo favore in disinvolto osannante paganeggiare. Forse -a loro insaputa- scorgono un qualche regista occulto, un accattivante orco artefice della perenne fagocitante omeostasi. Strana devozione.

Martedì, 25 Novembre 2014 11:04

Provincia planetaria

Le subregioni italiane le riconosci dalle piazze dei paesi nell’omologato stile dei campanili. Subregioni contigue hanno sovente territorio simile e si somigliano, come la Brianza, il Varesotto e la Bergamasca, oppure il Comasco e il Lecchese, ma quando la storia degli abitanti è stata diversa anche le piazze, pur in territori affini, appaiono differenti: la Valchiavenna mica è l’Ossola.

Le subregioni sono prodotte dall’interazione del pensiero degli abitanti con la terra del luogo. In questo circoscritto impastare accade una inaspettata lievitazione planetaria; nell’arcaico mescolamento tra pensiero e terra c’è qualcosa di universale, cosicché tutti quelli che emigrando da terre remote si insediano sotto un qualunque campanile -in qualche modo- erano lì da sempre.

Domenica, 23 Novembre 2014 11:27

Teoria del complotto

Più ci si auto esautora dalla responsabilità personale che intende, vuole, sceglie e implementa in libertà, più si scorgono congiure esterne, macchinazioni, cospirazioni, trame e intrighi.

Nei casi più severi di abdicazione da sé il complotto è interpretato planetario.

Copyright ©2012 brunovergani.it • Tutti i diritti riservati