Osservalo al supermercato nell’istante che sistema nel carrello i funghi surgelati,
sbircialo nelle sue performance erotiche,
esaminalo la sera quando legge Spinoza e nel non capire un passaggio lo rilegge e invece di comprenderlo produce, chissà da dove, un suo pensiero inedito e sovrano.
Dagli una occhiata quando è seduto sul water con la mente vuota,
fissalo in ufficio alle 12 e 35 concentrato nel fare l’inventario di fine anno,
guardalo nel sonno profondo quando si dimentica di sé e quando sogna rettili esotici e la mattina quando sente freddo,
scrutalo in autostrada, lì che guida al chilometro 825 quando considera che sta invecchiando.
In tanto contraddittorio variegato fluttuare, in questa serie di fenomeni sempre differenti nel susseguirsi degli istanti, come accade che ‘sta strana cosa rimanga sé stessa?
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Filosofia di strada