BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Martedì, 22 Ottobre 2019 15:01

Filosofia della siepe

Per valorizzare il giardino dei semplici e il contiguo uliveto sto progettando una siepe che li separi. Può sembrare strano ma talora il delimitare è prerequisito necessario per dar forma a ordini concettuali ed estetici senza i quali non si capirebbe e apprezzerebbe più nulla. Più ponte che muro.

Pubblicato in Erbario
Venerdì, 18 Ottobre 2019 15:06

Assurdo & Ragionevole S.P.A.

Abitanti dell’antica Grecia per sviluppare i commerci e migliorare la propria condizione migrarono, avanti Cristo, nell’Italia meridionale. Prima di partire non chiedevano, come si usa oggi, dritte ai compari già insediatisi a Taranto, Metaponto o Siracusa, ma interpellavano l'Oracolo del Santuario di Apollo a Delfi. Se quello sentenziava Taranto per Taranto partivano, così, a scatola chiusa. Scelta bizzarra, davvero insensata se vista con occhio moderno, eppure quell’assurdità ha dato vita a colonie gloriose che hanno contribuito in modo determinante alla fondazione dell’Occidente.

Sempre in quel periodo e da quelle parti erano, in origine, i sacerdoti di Asclepio che curavano le malattie, ma con Ippocrate nacque la medicina scientifica e l’eziologia invalidò gli Dei. Gran bella cosa per tutti, a parte la tristezza degli attuali novantenni utenti di Villa Rosa o Bianca col colesterolo a posto e la glicemia perfetta grazie ai ventidue farmaci ingurgitati al giorno, ma soli perché sprovvisti di Dei da raccontare, e se provvisti sprovvisti di ascoltatori interessati.

Forse urge una qualche forma di alleanza tra scienza e narrazione. (Per certi versi dire narrazione è dire metafisica).

Pubblicato in Sacro&Profano
Mercoledì, 16 Ottobre 2019 09:58

Necessario irrazionalismo

Hegel: «Ciò che è razionale è reale, ciò che è reale è razionale»; Giuseppe Rensi afferma l’opposto constatando l’«Irrazionalità del reale [e dunque] l’irrealtà del razionale». Probabile che abbiano ragione entrambi pur esagerando nell’assolutizzare e universalizzare le proprie concezioni.

Visto che nel mondo agiscono anche quote di irrazionalità, un approccio perfettamente razionale (peraltro è tutto da chiarire cosa precisamente significhi "razionale") funzionerà in ambiti e momenti circoscritti, per tutto il resto non ci resta che fluttuare a vista.

Pubblicato in Filosofia di strada
Martedì, 15 Ottobre 2019 09:45

Etica del contesto

Chi decide ciò che si deve o non si deve fare?

Sprovvisti di un ordine metafisico, di principi universali e leggi naturali, lo decide l’arbitraria ragione del più capace a persuadere gli altri.

Pubblicato in Filosofia di strada
Domenica, 13 Ottobre 2019 17:20

Brav’uomo

S’impegnava ad essere ragionevole nell’analizzare i fatti, le circostanze e le situazioni che incontrava nel suo esistere. Essere ragionevole significava giudicare l’ambiente attraverso le leggi condivise in quella piccola parte di mondo, conformandosi agli usi e ai costumi del suo tempo.

Per essere brave persone è d’obbligo un bel po’ di miopia.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Domenica, 13 Ottobre 2019 16:46

Talea

Ficchi un rametto per terra e se le condizioni sono giuste la pianta radicherà autoperpetuando se stessa, invece se nascerà da seme fecondato sarà una nuova pianta, a volte un po’ diversa dalla pianta madre (ibridazione).

E’ la relazione -non necessariamente sessuale- che genera un inedito altro, il resto è riproduzione.

Pubblicato in Erbario
Venerdì, 11 Ottobre 2019 11:49

Scilla e Cariddi

Il bus era in ritardo e avevo passato lo stretto alle tre del mattino, salito in coperta il mare era grosso, manco un’anima, vento, pioggerellina tagliente. Nel buio pesto le luci equidistanti di Messina e Reggio, sopra il cielo, sotto l’abisso e una voce -non so se dentro o fuori di me- che  proclamava epifanica: “Qui è iniziato tutto”, (il mondo intendeva).

L'avevo sentita altre volte, poche, nell’attraversare un ghiacciaio in alta montagna e a oriente in un meleto sulla riva del fiume, mai in un museo o in una cattedrale.

Pubblicato in Frammenti Autobiografici
Mercoledì, 09 Ottobre 2019 18:37

Ruoli

Nell’esercizio della sua funzione appariva onnipotente, in effetti in quelle quattro faccende un po’ di potere lo aveva, ma appena se ne discostava emergeva un poveretto.

E fu così che scelse di condannarsi all’ergastolo in quelle quattro faccende.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Giovedì, 03 Ottobre 2019 20:18

Pregiudizio

Interpretiamo ciò che incontriamo attraverso mappe concettuali acquisite, accettate e memorizzate. Ognuno ha elaborato le proprie, i filosofi e i letterati le chiamano Weltanschauung, ma in fin dei conti potremmo anche chiamarle pregiudizi; prima mossa e prerequisito necessario per poter interpretare il mondo, dal quale è immune solo chi soffre di amnesia assoluta.

Da lì dobbiamo, dunque, iniziare ma è nelle mosse successive che possiamo fare la differenza, o permanendo semper idem, come invitano i prelati conservatori, plasmando sistematicamente la realtà alle nostre pre-concezioni non di rado inconsapevolmente introiettate e per nulla nostre, oppure aggiornando -come si fa con le app obsolete- il nostro pregiudizio eccitati dall’ambiente, ovvero cambiando.

Quasi sempre il processo è inconsapevole eppure scegliamo la prima o la seconda opzione, qualche volta una miscela delle due. Nel work in progress della seconda opzione il pregiudizio potrebbe anche confermarsi e consolidarsi e va bene così, a patto che si era davvero disposti a rivoluzionarlo.

Pubblicato in Filosofia di strada
Mercoledì, 18 Settembre 2019 15:05

Disperazione grammatica

Se n'era fatto una ragione, non poteva procrastinare ancora, doveva conformarsi alle Linee guida per l’uso corretto del genere. Una mail che stava per scrivere ad un gruppo di amiche e di amici era la buona occasione per mettersi alla prova, finalmente quel suo desiderio di emanciparsi da cripto misoginie ereditate poteva tradursi in grammatica e sintassi e migliorare un po' il mondo.

Mosso da abitudine e ingenuità stava per attaccare con il solito “Cari amici”, che come la costola di Adamo include convenzionalmente il femminile. Incipit subito scartato perché evidente dissemetria grammaticale che tradisce le Linee guida rafforzando la disuguaglianza di genere, oltreché risultare irrispettosa delle differenze. Aveva ipotizzato di ribaltare la faccenda cominciando con un “Care amiche” che includesse convenzionalmente gli amici, ma aveva lasciato perdere non tanto perché rasentasse la misandria, ma perché pochi avrebbero compreso visto che la convenzione non era ancora stata condivisa e ratificata.

Così aveva optato per un “Care amici, care amiche” che, già che c'era, aveva sostituito col più garbato “Care amiche, cari amici”, ma si era subito accorto che erano opzioni insidiosissime perché poi, nello svolgersi dello scritto, avrebbe dovuto mantenere coerentemente la ripetizione in ogni passaggio e sarebbe bastata una minima svista perché gli scappasse un aggettivo, un pronome, o un articolo maschile non correlato dal femminile, e poi con tutte quelle ripetizioni lo scritto si sarebbe appesantito assai. Però nonostante le insidie e gli appesantimenti era sempre meglio dell'iniziare con gli espedienti burocratichesi Cari/e; Care/i; Car-i/e; Car-e/i, o gli androgini Car*; Car@; Carissim* Carissim@.

Esausto aveva tentato tutt’altra via evitando e occultando, come fanno il ladro e l'evaso con la guardia, qualsiasi contenuto avesse a che fare, o anche solo evocasse, faccende di genere. Un limbo grammaticale abitato da angeli asessuati e da impersonali putti con foglie di fico in mezzo alle gambe, neutralità che termini come Individuo, Soggetto e Persona permettevano, ma ingessato al punto da non poter più esprimere ciò che voleva davvero dire aveva lasciato perdere e quella mail non fu più scritta. Divenne devoto a san Paolo folgorato da un passaggio della Lettera ai Galati: «Non c’è giudeo né greco, non c’è schiavo né libero, non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno solo in Cristo Gesù».

Pubblicato in Brevi Racconti

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