BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Lunedì, 10 Giugno 2013 10:53

Luigi Giussani. Tecniche narrative.

A distanza di anni effettuo operazione di decostruzione degli esercizi spirituali che mi appassionavano da giovane - quelli condotti da Luigi Giussani - e ricordando quella narrazione riscontro precise analogie con le sceneggiature dei vecchi western, film che contenevano sempre un qualcosa di eccessivo, tuttavia piacevoli e coinvolgenti.

Nel 'primo tempo' Giussani esponeva la miseria della condizione umana: un nichilismo tanto estremo e assoluto da far impallidire Beckett e Cioran; poi all’inizio del 'secondo tempo' - quando il bisogno di salvezza dell'ascoltatore raggiungeva l’acme, proprio un momento prima che si sentisse sparire incenerito nel nulla eterno - faceva 'arrivare i nostri’: Iddio che salva nell’avvenimento della Chiesa cattolica; nella fattispecie Comunione e Liberazione.
Più l’oratore era abile nel rappresentare un nichilismo devastante e disperato - Giussani era bravissimo - e più lo spettatore si disponeva, piccolo-piccolo, a accogliere l’annuncio dell’avvenimento, grande-grande, e obbedirgli.

Il romanzo giussaniano continua a essere rieditato  nella precisa osservanza al canovaccio originale con sistematica profusione di fogne nel primo tempo e paradisi nel secondo: più la voragine della fogna risulterà profonda e nera e più risplenderà il paradiso dell’appartenenza obbediente al gruppo ecclesiale. La chiamano educazione.

Pubblicato in Sacro&Profano

Preti che combattono correnti di pensiero antireligioso annoiano, più interessante quando l’apologia della dottrina cattolica viene implementata da atei. Meglio la sorpresa della prevedibilità e Tempi pubblica una interessante intervista di Mattia Ferraresi all’«atea, lesbica e libertina» Camille Paglia, saggista, critica d’arte, antropologa e sociologa statunitense.

L’attacco della saggista atea-religiosa agli artisti e intellettuali miscredenti - che definisce, per il loro nichilismo, atei con «postura cinica» - è frontale:

«Posa antiquata che risale allo choc della cultura europea per i disastri prodotti dalle due guerre mondiali. Le radici del nichilismo di oggi si vedono nel Dadaismo, nella Terra desolata di Eliot dopo la Prima guerra mondiale e in Aspettando Godot di Samuel Beckett dopo la Seconda guerra. Niente dimostra in modo più chiaro la mia ribellione contro quell’ideologia depressiva, oggi diventata un cliché, della mia avversione al dramma di Beckett, che accetto come una pietra miliare del teatro minimalista, ma che penso sia il prodotto di una mente infantile, sottosviluppata e misogina.»

Chi avrebbe mai detto che per realizzare una pietra miliare della storia dell’arte occorresse tanta miseria?

Pubblicato in Sacro&Profano
Lunedì, 03 Giugno 2013 20:38

Miseria del laicismo?

Originale la critica al ‘laicismo’ «Miseria del laicismo»  di Diego Fusaro pubblicata da «Lo Spiffero», che giudica sciagurata la laicità quando si attarda nel combattere l’innoffensiva religione tradizionale e il suo rarefatto Dio trascendente, trascurando di attaccare l'immanente mostro della produzione capitalistica nell’«onnipervasivo monoteismo del mercato».
‘Laicismo’ che - per l’Autore - nel combattere l’innocua religione, ma indifferente al crudele capitalismo dilagante, diviene connivente e alleato del capitalismo stesso: «contestando tutti gli Assoluti che non siano quello immanente della produzione capitalistica, il laicismo integralista si pone come il completamento ideologico ideale del dilagante fanatismo economico.»
Fusaro scorge, «salvo errore», «da Paolo Flores D’Arcais a Eugenio Scalfari, da Michel Onfray a Piergiorgio Odifreddi» gli esponenti nostrani di un laicismo neoilluminista che, nel destrutturare la sottomissione alla superstizione religiosa, favorirebbe il dominio della superstizione economica.

Va riconosciuta a Fusaro una valorosa visione anticonformista. Stimolante la riflessione su un capitalismo sì potente da far impallidire il Dio di una tradizione millenaria, ma nel contempo tanto mimetizzato - grazie alla sua onnipervadenza -  da non essere più distinto e giudicato, eppure la tesi di Fusaro lascia molteplici motivi di perplessità a partire da contraddizioni nel metodo e merito:
nel giudicare la miseria del laicismo anti-clericale propone nel contempo una laicità anti-capitalistica, comunque reattiva, quasi precettistica. Insidioso aggettivare e ridurre a princìpi ideologici precostituiti la laicità in quanto risulta comico stilare il catechismo del laico ortodosso.

Visti i presupposti non meraviglia che Fusaro termini la sua stringata analisi affermando che «il laicismo si configura oggi come l’involucro ideologico per la globalizzazione, per il liberalismo e per la santificazione del monoteismo del mercato. Per questo, se mi si definisce laico, respingo garbatamente la definizione

Ogni uomo pensante e un minimo onesto respingerebbe con l'Autore il ‘laicismo’ per come esposto nell'articolo insieme agli indicati ammonimenti correttivi, percependosi invece laico perchè capace di pensiero soggettivo: se la testa del soggetto è sana tale definizione di laicità, nella sua elementarità, si rivela precisa e congrua: primato del pensiero e della persona. Soggetto pensante e soggetto laico, dunque, coincidenti. Fusaro incluso suo malgrado.

Pubblicato in Filosofia di strada
Lunedì, 03 Giugno 2013 10:54

Legittima difesa

L’occhio sinistro sbarrato l’altro serrato e mentre si raffredda, forse obbedienti a un grande funzionamento, scappano le pulci e si posano le mosche. Gatta a pelo lungo, dicono di razza norvegese, da un’ora cadavere.

Mi attivo per la sepoltura ma sul manico del badile riposto in legnaia c’è avviluppata una serpe come sul Bastone di Asclepio. Si allontana lenta forse per lasciarmi proseguire.
Fatto lo scavo gli chiudo l’occhio, la prendo dal cesto e vedo i suoi escrementi sul fondo, è un po’ irrigidita ma tiepida.

La sotterro pensando alla serpe avviluppata sul manico del badile e considero: quando l’onirico entra con tanta prepotenza nel reale simpatizzo più per Jung che per Freud.

Poi ritorna la razionalità: legittima difesa.

Pubblicato in Frammenti Autobiografici
Giovedì, 30 Maggio 2013 08:20

Percorsi di consapevolezza politica

Stimolato dall’analisi politica di Alberto Giovanni Biuso, intellettuale valoroso, che indica nel sostegno al MoVimento 5 Stelle l'ultima e unica possibilità di emancipazione dalla morsa del potere partitocratrico, vado rapido a www.beppegrillo.it, per comprendere e agire.

Aperto il blog, epicentro e piattaforma politica del MoVimento, sopra tutto, leggo:

«Denti Fissi in 8 ore Veramente Senza Dolore, 60 rate zero costo di interessi».

Pubblicato in Frammenti Autobiografici
Sabato, 25 Maggio 2013 10:56

Il portoncino

Puglia centrale, Ceglie Messapica, centro storico. Alle 15 e 45 ero pacatamente concentrato: per rinnovare il vecchio portoncino in ferro del monolocale lo smalto grigio metallico, color canna di fucile, andava tinteggiato con cura altrimenti rimaneva solcato. Alla fine del vicolo, da dietro l’angolo, un gruppo di ragazzi allestivano una festa di piazza. Ascoltavo passivo il sottofondo di cantilene, battute, urletti di ragazze e quelle voci mi avevano trasportato indietro di quarant’anni quando ragazzo frequentavo il gruppetto di amici: stessi suoni, giochi, medesimo desiderio nascosto di sessualità.
Il pennello scorreva chirurgico mentre una dimensione universale mi fagocitava, le voci di quei giovani venivano da vicino e insieme da lontano, dal passato e dal futuro: erano le stesse dei ragazzi medievali che giocavano in piazza a Siena, degli adolescenti degli anni Sessanta in una festa a Boston e le stesse che si sentiranno tra novanta anni in un ritrovo di giovani a Tokio che, inconsapevoli, obbediscono al canovaccio decretato dalla natura.

Il portoncino era diventato come nuovo e passavo a salutarli ma, concentrato su di loro, erano tornati ragazzi ordinari. Chissà com’è che per vedere l’universale devi fluttuare di sbieco omettendoti un po’.

Pubblicato in Frammenti Autobiografici
Giovedì, 23 Maggio 2013 08:18

Falso dilemma

Terminata la spesa avevo nel carrello 20 euro di cibo per gatti, ma offrivo 50 centesimi al mendicante piazzato all’uscita del supermercato.

La matematica sentenzia che quell’uomo vale per me un quarantesimo dei miei animali.

Non mi fido della matematica.

Pubblicato in Filosofia di strada
Martedì, 21 Maggio 2013 16:46

Feconda bile nera

Quando il poeta guarisce dalla melanconia cessa  di scrivere,

se si azzardasse nel continuare elaborerebbe, sprovvisto di bile nera, saggi mediocri.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Domenica, 19 Maggio 2013 10:54

Quando Hyde massacra un gentiluomo

La madre che butta i figli dal balcone sgonfia all’istante sistemi filosofici in apparenza valorosi. Sveglia i filosofi dal sonno delle sistematizzazioni l’uomo che a Niguarda ha picconato a morte i passanti, tutti accoppati a capocchia e gran parte dello scibile filosofico non sa risolvere.
Teorie e racconti di metempsicosi consolano qualche ingenuo, altri sedano un po’ l’angoscia chiedendo pene severe e polizia armata a proteggerli, ma tutti i poliziotti e le carceri del mondo lasciano irrisolto il male, in fondo il vero e unico problema. Se c’è un primato inalienabile è quello del male, a differenza del bene e del vero non concede spazio a giochi interpretativi.

Pubblicato in Filosofia di strada
Martedì, 14 Maggio 2013 15:42

Il dito

Il copyright del dito indice pietrificato all’insù non appartiene al cristianesimo: aveva iniziato Platone e anche Nerone ne soffriva, poi frotte di pii hanno imitato. Meglio diffidare.

Tutto sommato la storia dell’umano pensiero si divide in quelli con l’indice fisso all’insù e quelli che invece lo fanno fluttuare.

 

 

 

 


Pubblicato in Pensieri Improvvisi

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