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Domenica, 25 Agosto 2024 21:16

Metafisica della facciata

Scritto da 

Contemplare la facciata della cattedrale di Ruvo, l’erotico aggrovigliarci a un bel corpo, partecipare a un concerto di Vasco, occasioni per scorgere l’infinito nel finito, strategie per stabilire una relazione tra il sensibile e il sovrasensibile, ognuno a modo suo. Capita di intuire che c’è un misterioso di più di ciò che comunemente percepiamo nelle cose, e che ci sono cose che questo di più ce lo svelano un po’.

Dio l’ho visto imbattendomi in un airone, non è difficile vedere Dio se ti accade senza intenzione. Il problema è che desiderio e volontà rafforzano la personalità precludendoci quell’estasi che, staccandoci da noi stessi, ci fa scorgere l’infinito nel finito. La volontà innesca processi, sequenze di considerazioni in successione temporale, in rapporto a un determinato fine, invece Dio appare dalle cose all’improvviso senza motivo, però la faccia non te la fa vedere, non so perché, forse non ce l’ha.

Onnipervadente ulteriorità immanente, inattingibile eppure presente, “ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va”.

Ultima modifica il Domenica, 25 Agosto 2024 21:39
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3 commenti

  • Link al commento Daniela Moscardini Lunedì, 26 Agosto 2024 06:36 inviato da Daniela Moscardini

    La luce, il sole, il calore contrapposti alla freddezza, Forse è questi l'Incontro. Forse da qui si può partire .La profondità è evidente. Negli scritti, tuoi, e nell'osservazione.


    Daniela

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  • Link al commento Bruno Vergani Lunedì, 26 Agosto 2024 08:53 inviato da Bruno Vergani

    Rileggendo consideravo che è comprensibile il dualismo quaggiù e lassù, cha da Platone in poi ha determinato la metafisica della trascendenza, soppiantando l’intrafisica dell’immanenza del Deus sive Natura, perché risulta più comodo, facile e comprensibile per nostra mente binaria, un sistema che separare la materia dallo spirito, rispetto al controintuitivo cogliere un intrinseco mistero che regge le cose.

    Rapporto
  • Link al commento Bruno Vergani Lunedì, 26 Agosto 2024 09:08 inviato da Bruno Vergani

    Ciao Daniela, anche il poeta Mario Luzi in Ades, confermava "ermetico" la tua ipotesi, vedi il finale.
    “Sei qui
    nel bosco, nel silenzio,
    nel frastuono d'aria
    alto del mezzogiorno.
    Ci sei intensamente,
    ci sei fino a tal punto
    da parere che tu manchi,
    occultato nell'istante,
    inabissato nel presente,
    unito così al mondo
    che ti prende
    tutto, fino all' annientamento,
    però ti regala il dove e il quando
    numine il sole; quasi
    lucertolescamente, oh hic, oh nunc.”

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