Entrato in una metafora non n’è più uscito[1]. Tante esistenze vanno così.
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1 Non so se la Verità assoluta e la Realtà ultima ci sono precluse perché siamo limitati, o perché si muovono così velocemente che non riusciamo a fissarle, oppure perché non esistono. Sia come sia, visto che Verità e Realtà ultime sono pensabili e insieme irraggiungibili non ci resta che indicarle per mezzo di storie, miti, parabole, metafore, immagini, allegorie e simboli. Strumenti potenti e indispensabili, nondimeno insidiosi perché si può sbagliare storia, e ancor di più perché causa di delirio e intrappolamento se equivocati come realtà fisse e di per sé sussistenti, come succede a quelli che vanno in pellegrinaggio a Predappio, o ai i poliziotti morali iraniani che pestano a morte le ragazze che non indossano il velo secondo copione.