Possiamo volontaristicamente avvicinarci agli ultimi per lenire le loro sofferenze, ma è forse impossibile farci, sino in fondo, ultimi con gli ultimi.
Il problema è che più ci facciamo miseri e più ci priviamo del secondo requisito basilare che costituisce e contrassegna il bisognoso; il primo sta nel fatto che è miserabile, il secondo che lo è senza volerlo essere.
Aderendo liberamente alla prima condizione tradiremo la seconda; emulare, sia in su che in giù, è fare non essere. Per strane dinamiche nel volontarismo l’altro ci resta precluso e i nostri fraterni proponimenti ci permetteranno, al massimo, di metterci nei suoi panni, ma i suoi panni non sono lui.
Eppure la storia rendiconta di umane compenetrazioni totali, come nelle rappresaglie naziste della Resistenza quando innocenti si offrivano di morire al posto di altri, non spinti da buoni propositi, ma così, d’impeto. Situazione limite dove irrompono forze irrazionali -può darsi razionalissime- da una dimensione Altra, tragica quanto salvifica, Jaspers la definiva "cifra del trascendente”. Roba da matti l’amore.