Spesso i desideri di gioventù si smorzano e talvolta si estinguono, così orfano del suo demone il vecchio tira avanti considerando: “Quei moti desiderosi di improbabili grandezze e di strane figure erano nient’altro che velleitarismi giovanilistici”.
Dall’alto della sua dogmatica razionalità sversa mestizia nei pozzi, incapace di scorgere in quelle evanescenti primigenie forme il nucleo di potenza che le attivava. Potenza rimossa ma eterna, lì pronta a sovvertirlo se solo gli aprisse un po’ la porta, come la vecchia lavanda angustifolia tanto avvizzita da sembrare morta ma con l’essenza al massimo della concentrazione e l’agave che prima di schiattare drizza al cielo il suo organo di tre metri strapieno di semi.