Interpretava sé e l’umanità costituiti da miseria mortale ereditata dal primo uomo che superbo si era separato dal suo Creatore; in effetti un qualche motivo dell'imperversante sofferenza deve pur esserci ed il mito di Adamo è un dignitoso tentativo per capirci qualcosa.
Aveva tentato di lenire quell’insostenibile indegnità ontologica con sforzi volontaristici, un arrabattarsi che gli aveva procurato solo tormenti; come dargli torto tutti sperimentiamo l’impotenza personale.
Esausto si era persuaso che solo la grazia di Dio poteva salvarlo dalla sciagurata condizione umana; viste le premesse conclusione più che ragionevole.
Innegabile il genio vastissimo di Agostino d'Ippona anche se non possiamo escludere che se si fosse fatto vedere da uno bravo la storia occidentale avrebbe preso tutt’altra piega.