L'essenza della realtà ci è preclusa perché gli strumenti che abbiamo per vederla sono gli inadeguati occhi delle nostre idee e valori[1].
Possono avvicinarsi sciamani e poeti che liberati dalle lenti della soggettività ci comunicano intermittenti indizi di realtà, ma per una visione davvero completa non ci resta che non esserci più, un buon motivo per accettare di morire.
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1 Nessun tentativo di fondare l’essenza della svelatezza [qui il lemma "svelatezza" è contiguo a "verità", vedi qui] nella “ragione”, nello “spirito”, nel “pensiero, nel logos”, o in qualche specie di soggettività potrà mai salvare l’essenza della svelatezza. (M. Heidegger, Dottrina platonica della verità, Adelphi).