In fondo al terreno vegeta un filare di Prunus spinosa, quello che va bene per fare la corona di spine feroci nelle rappresentazioni quaresimali di paese. Avvinghiate sopra delle Smilax aspera e abbindolate intorno dei Rubus ulmifolius, il tutto avviluppato da Clematis cirrhosa, l'unica della serie senza spine. In manco un metro quadro più di dieci piante alte sui cinque metri: ma un po’ di misura mai?
Fameliche di luce tirano dritto al sole, ma in quel groviglio sono tutte deboli asfissiate da un seccume con estetica, umanamente parlando, discutibile.
Novello demiurgo poto e bonifico, poi osservo il contorno dei prugnoli finalmente liberati che presto potranno ostentare i loro fiori, ma in quel tronfio autocompiacimento antropocentrico s'insinua un sospetto: forse sono stato adescato e ho obbedito alla forza che credevo di controllare.