Per nulla laiche le dogmatiche confessioni religiose nondimeno gli ateismi irreligiosi che le combattono.
Siccome il clericalismo è come il vischio - più ti opponi combattendolo e più ti si appiccica addosso - non ci rimane che una laicità “debole” che pluralista affermi la legittimità di tutte le culture, ma a ben vedere anche gli esponenti di tale posizione giudicano, implicitamente e inevitabilmente, “inferiore” chi non è fedele alla propria linea; non a caso tale laicità predica la tolleranza, ovvero la sopportazione degli "infedeli" oscurantisti.
Tolleranza di essere illuminati e superiori che con presupposta infinita sapienza e misericordia si caricano sulle spalle quelli che non la pensano come loro?
Può mai esistere, dunque, un qualche luogo, circostanza, dimensione o sfera dove sussista una laicità davvero assoluta e perfetta? Forse uno sì, la Natura. Dio laico.