Ieri sera, dopo mezzo litro di birra in più, nel considerare le meccaniche celesti dell'universo ho visto la geografia del nostro mondo e la sua storia, le religioni al completo, l’umano pensiero dai presocratici a oggi e i miliardi di miei simili ora viventi, tutte fugaci minuzie.
Incapace di permanere al cospetto di tale eterno funzionamento che orbo rispetto al mio umano vedere sentenziava la futura probabile fine dell'umanità intera, avevo lenito la mia impotenza sparando: «Va bene così, tutto sommato Homo sapiens ha rotto i coglioni.»
Oggi, smaltita la birra, ho ricominciato utilizzando i capitali di cui dispongo: personale pensiero, gli amici di questo mondo, il gatto che vive con me, l'albero di tiglio che sta fiorendo in giardino. Una sorta di provincialismo cosmico eppure reale e nel frattempo conveniente mentre le galassie fanno il loro corso.