Nel prato dietro casa scorgo due cuccioli randagi metà maremmani e metà volpini, uno è morto l’altro lo veglia, quello cadavere appare ben messo e quello vivo mal ridotto. Da un po' si aggiravano nottetempo sul piazzale per divorare i croccantini avanzati dai gatti, di recente facevano qualche incursione diurna, ma diffidenti mangiavano solo se gli stavo lontano. Ingurgitava quasi tutto il dominante, quello pezzato e ben messo, a scapito del fratello, quello tutto bianco e denutrito; anche se offrivo cibo sufficiente per entrambi il più grosso aggrediva il fratello impedendogli di mangiare.
Gira di qua, gira di là, abbaia di qua, abbaia di là, oggi vagabondando nella contrada probabilmente hanno incontrato una bestia che gli ha propinato polpette avvelenate approntate col veleno per i ratti, pratica rurale diffusa dalle mie parti. Plausibile che, secondo copione, il dominante le abbia divorate tutte impedendo al fratello anche solo di assaggiarle, e fu così che: talvolta i perdenti vincono.