L’odore di santità oltre a significare e indicare qualcuno con fama di santo o giù di lì, è da intendersi proprio alla lettera.
Ebbene, a differenza dei soggetti ordinari che da vivi producono secrezioni corporee di maleodoranti cataboliti e da morti miasmi di putrefazione, alcuni particolarissimi soggetti, detti santi mirobliti, essuderebbero sia vivi che cadaveri secreti oleosi incolori o appena rosati, con profumo perlopiù dolce e floreale.
Non male riuscire a raccoglierne un po’ mentre colano come si fa col caucciù, giusto un flacone da 5 ml da fissargli sotto l'ascella e riempito appiccicargli sopra l’etichetta “Odore di Santità”.
Sembra che l’essenza ricordi profumi di rosa, incenso e caprifoglio. Non a tutti, però, piacerebbe mettersela addosso, non tanto per la nota femminea della rosa e neppure per quella d'incenso evocante sagrestie dell'infanzia, ma per quella che un naso fino può percepire nello zuccheroso caprifoglio, nota tanto dolce che vira al fecale.