Andrà pur considerata e anche onorata la mistica, appurato che l’Io capace di argomentare logicamente è nella realtà universale evento, seppur straordinario, davvero parziale per dimensione, consistenza, struttura e durata.
Per frequentare il sacro evitando che ci divori, oltre alle vie della poesia, dell’arte e delle religioni, si potrebbe iniziare da Schopenhauer e Freud, per individuare negli immani, misteriosi e innominabili territori sacri, forze della natura che si autoperpetuano potenti e autonome fuori e dentro di noi: “Volontà” schopenhaueriana, pulsioni freudiane.
Vista la cieca indifferenza di tali forze nei confronti dell’uomo non so se si potrà realizzare una alleanza compiuta dell’Io col tutto, ma individuare tali potenze portandole dall’occulto al manifesto potrebbe rivelarsi un buon primo passo. A ben vedere non sono entità completamente orbe e indifferenti a noi: da dove veniamo se non da loro?