Nell’ascoltare o leggere una frase oscura o difficile si può lasciarla perdere e indifferenti tirare dritto rimanendo come prima, oppure prenderla per il bavero, smontarla parola per parola, locuzione per locuzione, chiarendo d’ogni elemento sconosciuto, o poco chiaro, il significato col dizionario. Ovvietà sovente disattesa.
D’ogni parola, talvolta, sarà anche necessario individuare il peculiare significato come inteso dall’autore, indagine invece complessa che in taluni casi esigerebbe lo studio della sua opera omnia, tuttavia grazie a chi l’ha già fatto per noi, possiamo svolgere tale percorso in tempi contenuti.
Fatto si assemblerà a modo nostro la frase (parafrasi) che, così, ci risulterà chiara. Percorso che porterà all’incontrare tesori di saggezza o dozzinali paciughi di autori vanitosi che giocano con parole criptiche o astruse al fine di autoaffermarsi[1]
In ogni caso, autori saggi o pirlotti, tale smontare, analizzare, rimontare, è tra le operazioni più stimolanti la nostra creatività, in fin dei conti comprendere è atto autorale, creazione del proprio ingegno.
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1 Mi torna alla mente quando in libreria tirato da una forza ignota allo scaffale dell’Adelphi avevo acquistato d’impeto:
1 Del Delitto;
2 La conoscenza del peggio, a dire della recensione “… opera filosofica fra le più notevoli dei nostri tempi”;
3 Dialogo teologico,
tutti e tre di Manlio Sgalambro.
Nel Del Delitto avevo letto:
«… la ragione dà ragione all'assassino e alla sua vittima. L'assassino e la sua vittima sono inscindibili. “Ti sei interessato a me sino a uccidermi” ». Sulla provinciale avevo messo sotto un gatto, ignoro quanto abbia apprezzato quel mio interessarmi a lui. L’Autore dovrebbe pubblicizzare il postulato dentro i tribunali penali, proferirlo di persona ai familiari dei morti ammazzati per verificarne l’interesse.
Però dovrebbero affiggerlo un cartello in libreria:
“Avviso ai clienti: se tirati da forze ignote rimanete fermi."