Corriere della Sera, cronaca di Roma, novembre 2016; 14enne aggredito dai bulli.
Improvviso mi torna alla mente un fatto estinto per prescrizione e archiviato, avevo forse 10 anni e ai giardinetti, quelli lontano da casa fuori dalla mia giurisdizione, una decina di bulli dopo una serie di colpi di karate vibratimi alla nuca m’avevano ficcato la testa nella fontana fino a quasi annegarmi e spento sigarette addosso. Mi ero tenuto la cosa per me per non prenderne altre da mia madre, niente pronto soccorso per graffi e contusioni e neppure indagini sull’accaduto dei Carabinieri come recita il Corriere nell’articolo di oggi.
Avevo indagato da me e ben appostato individuato ad uno ad uno gli appartenenti alla banda. Scelti i due più minuti - anch’io ero tale - avevo iniziato a seguirli, dopo un paio di pomeriggi ne avevo beccato uno in una via del centro e l’altro mentre passava in bicicletta in una strada di campagna. Il primo preso a calci in culo di quelli forti sulla pubblica via, il secondo immobilizzato e punto in faccia per un buon quarto d’ora con un mazzo di ortiche; Urtica dioica L. la stessa che utilizzo ancora per far urinare i clienti della mia erboristeria. Ricordo mentre scappava con la faccia gonfia la mia meraviglia, mista a pena, nel vederlo tanto fragile. Ero poi ritornato ai quei giardinetti e rincontrato il branco, non siamo diventati amici ma neppure nemici mentre il Corriere s'occupava d’altro.