Ieri dopo il tramonto Profuletta, gatta nanerottola, sembrava realizzasse la promessa d‘Isaia 11 (un click sulla foto per ingrandirla):
«Il lupo abiterà con l'agnello, e il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato staranno assieme, e un bambino li condurrà.
La vacca pascolerà con l'orsa, i loro piccoli si sdraieranno assieme, e il leone mangerà il foraggio come il bue. Il lattante giocherà sul nido della vipera, e il bambino divezzato stenderà la mano nella buca del serpente. Non si farà né male né danno…»
Invece era semplicemente soddisfatta d’aver appena reciso la carotide alla vittima,
così ho considerato che, dopotutto, l’umano affetto per gli animali se sopra le righe è una versione di antropocentrizzazione, opposta eppure specularmente correlata al dominarli. Antropologia cosmocentrica ed ecoappartenenza implicano l’accettazione e il rispetto di dinamiche altre cruenti incluse, con centri differenti d'umane proiezioni.