Ieri sera nel leggere al fresco del giardino m’imbatto col termine "chénosi", nell’ignorarne il significato lo chiedo a quello seduto dall’altra parte del tavolo, parente assolutamente indifferente e estraneo ai libri e tematiche che a me interessano.
Quello prende il telefonino e mi corregge: «Si scrive con la "k" non col "ch"; ma vuoi sapere il significato filosofico o cristologico?». Non ci credevo sembrava trasfigurato mentre gli dicevo cristologico e mi rispondeva puntualissimo. Così ho concluso che oggi più che mai ognuno è, perlomeno per parte dello scibile, quello che vuole e si merita senza attenuanti.