Arguto individuare come preciso contrario del sublime non l’infimo bensì l’eccitante [1].
Un po’ meno penetrante concludere denigrando l’eccitante per esaltare il sublime, in quanto storie collettive e personali sovente dimostrano che l’esasperata separazione di impuro e puro generi, di fatto, rendez-vous d’empirei e chiaviche invece delle celebrate elevatezze.
[1] «Poiché i contrari si illuminano a vicenda, può qui trovar posto l'osservazione, che il vero e proprio contrario del sublime è alcunché a tutta prima non riconoscibile per tale: l'eccitante.» (Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, libro terzo, § 40.)
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Sacro&Profano