Ammirevole il lavoro di pensiero di tutti quelli che hanno affrontato l’esistere producendo, inevitabilmente, parziali verità filosofiche, artistiche, psicologiche. Non potrebbe essere diversamente, la verità assoluta e fissa è faccenda di zio mediorientale che clitoridectomizza le nipoti col coltello arrugginito. Vi sono, dunque, più ragioni perché i pensatori si percepiscano, nelle loro peculiari differenze, alleati invece che rivali.
L’apprezzamento generalizzato - a eccezione dei citati zii e consimili - non deriva solo per i risultati che hanno ottenuto, ma dal loro personale quotidiano implementare in vivo e perenne fluire e divenire.
Tutto sommato la soddisfazione, e personale e collettiva, è elargita dall’industrioso percorso del Soggetto.
Se Dio esiste è uno che lavora.