Tutto sommato il pensare, a maggior ragione il dire e lo scrivere, sono direttamente correlati a dinamiche fisiche e posture corporee. Il pensiero si modifica con l’immobilità fisica, col camminare e ancor più col correre. Nel nuotare prende forme inedite, muta nell’ascoltare musica e nel digiunare, nel mangiare e anche nel fumare e bere, basta e avanza semplice tabacco e acqua per avvertire l’istantaneo cambiamento.
Il pensiero dell’anacoreta che si raccoglie in sé viene rapido destabilizzato - si paralizza o rivoluziona - quando un umano corpo vivente entra improvviso nella sua stanza, anche quelli di bestia procurano effetti precisi all’eremita.
Pensiero e corpo sono così interconnessi da non escludere che siano la stessa cosa. Ogni percorso teoretico, qualsiasi metafisica, dovrebbero partire e fondarsi sull’esserci corporeo qui presente nel suo evidente interagire: Natura-Io-l’Altro, nell’ometterli solo fumo.