Nel pensare il mio percorso di vita annoto che, tutto sommato, la storia dell’umano pensiero non ha parlato che di questo.
Primo movimento: l’immenso ignoto.
«E quando miro in cielo arder le stelle;
dico fra me pensando:
a che tante favelle?
che fa l’aria infinita, e quel profondo
infinito seren? Che vuol dir questa
solitudine immensa? Ed io che sono?»
(Leopardi, Canto di un pastore errante dell’Asia, vv. 84-89)
Secondo movimento: tentativo di sedare l’angoscia.
Come uscire dall’impasse e emanciparsi dall’angosciante suspense? L’escamotage di ficcare dentro l'infinita falla una immensa toppa dalle sembianze di un qualche Dio creatore, come fa il gommista col pneumatico esausto, potrebbe anche funzionare:
«Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te.»
(Confessioni di sant'Agostino, 1,1).
Terzo movimento: scoperta che il secondo movimento non funziona.
La toppa sembra tenere, ma è apparenza. L’insoddisfazione permane, qualcosa “rode” (termine che ho appreso da Giacomo B. Contri) e il tormento angosciante non cessa. Tutto da rifare.
Quarto movimento: emancipazione dalle Teorie.
Forse non esiste alcun buco nero e nessun Dio è necessario. Ricordo che al risveglio da un intervento chirurgico avevo più anestesia in corpo che sangue e il pensiero andava e veniva in un istante, come quando si accende e spegne la lampadina del soggiorno. Quando si spegneva vedevo che con me si dissolveva l’intero universo e quando si accendeva, prima tornavo io e immediatamente dopo - ma successivo al mio pensiero - tutto quanto. E’ dunque l’universo che esiste grazie a me e non il contrario. Davvero semplice, se si riuscisse a spiegarlo all’asilo le religioni smetterebbero di colpo, come i temporali estivi: vedi il mondo come la tua creazione e sii libero. Delirio? La scienza il più delle volte, la religione sempre, sentenziano di si. Non lo so, eppure funziona. Tutto sommato anche Gesù di Nazareth tirava dritto con personale autorità per nulla turbato da tante favelle. Forse i deliri sono proprio gli altri quelli dei primi movimenti su esposti, circoli viziosi di angoscianti teorie di immensi, mal rattoppate da divinità grandi grandi, buone buone. Gommisti fantasma che riparano fori che non ci sono.
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Frammenti Autobiografici