Nanni Moretti nel suo “Habemus Papam!” aveva visto bene. I fedeli dopo l’elezione vorrebbero vederlo o almeno conoscerne il nome, ma il nuovo Papa non ha il coraggio di condurre un miliardo di cristiani e si nasconde; il coraggio se uno non ce l'ha mica se lo può dare, diceva don Abbondio. Il Papa è stato eletto ma non c’è, la folla dei fedeli radunata in piazza San Pietro scruta la loggia centrale: tende rosse su un fondo nero vuoto, un po’ Zen e musulmano insieme. Dio o qualcosa che gli assomiglia forse è ancora lì sul balcone, ma senza un uomo che lo rappresenti si insinuano nei fedeli interrogativi conturbanti. Senza una istituzione che raffiguri Dio nella storia la fede si confonde, i fedeli mugugnano delusi, l’ansia diventa angoscia, nulla ha più un senso; l'ansia nel film è evocata rimane "fuori campo" eppure l'angoscia dei fedeli incombe come un macigno. Uomo insieme agli uomini il Papa vaga per la città, percorre il lungotevere dentro un autobus mischiato ai pendolari, incontra persone reali, normali, spontanee, sane. Appare più potente il Papa anonimo di quello istituzionale, lontano da valzer teologici e senza ermellino da macchietta diventa Uomo. I fedeli avrebbero potuto lasciarlo in pace, libero di girovagare per la città, un Cardinale avrebbe potuto affacciarsi al balcone di San Pietro per annunciare ai fedeli: “Il Papa non vuole fare il Papa. Il Papa non c’è più e non ne facciamo un altro, se proprio ci tenete a seguire Cristo fatelo da soli”. Troppo audace invitare il popolo di Dio ad un fai da te metafisico, meglio che il Papa ritorni al suo ruolo e dica per conto di Dio parole chiare, distinte e inequivocabili, opportuno che il Papa torni rapido al suo posto così che il fondo nero e vuoto del balcone sia colmato da un Dio presente con la faccia di quell'uomo che i Cardinali hanno eletto Papa. Così vogliono i fedeli, seguire Cristo in presa diretta è per loro faccenda complicata, insidiosa, più rassicurante essere guidati da una istituzione esterna, altra. Meglio la consolazione alla verità.
Nella rinuncia a continuare Ratzinger, quello vero, ha manifestato pensiero autonomo in azione. Preciso. Libero. Laico. Pensiero che non deve dar conto a chicchessia. Nel suo abdicare si è mostrato sovrano. I senatori a vita della Repubblica da oggi appaiono vecchi e un po’ malati nella loro fissità. Ha terminato iniziando. Bravo. Adesso non ne facciano più. Tutti Papa come lui. A ognuno la propria Cattedra universale. Tutto il potere al singolo. I did it my way. Motu proprio per tutti.
2 commenti
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Lunedì, 11 Febbraio 2013 19:42
inviato da alpor
guardo con molto rispetto questo gesto di libertà di un papa verso cui non avevo la minima empatia. vedo un uomo anziano che rivendica il sacrosanto diritto di poter terminare la propria vita nel silenzio, nella meditazione, nella preghiera. anche senso di responsabilità verso il proprio mandato bla bla, certo, ma soprattutto diritto di essere se' stesso, un uomo stanco che non vuole il peso del potere. che onestà, che libertà.
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Lunedì, 11 Febbraio 2013 20:02
inviato da Katia
Ciao Bruno, oggi in ufficio, un ufficio ai confini di un magazzino, dove si risponde ai clienti, gli si risolve i problemi, creandone magari altri, dove si fanno estrazioni di data base in excel e poi somme, filitri, analisi ABC e ancora ancora, dalla radio accesa, arriva questa notizia....
Le ragazze adorano ascoltare la radio in ufficio la musica le fa concentrare di più, sono felici mentre lavorano anche in giornate dure ed io felice di vedere loro così!
arriva questa notizia e subito dico " come il fil di Moretti!" sono giovani loro, non l'hanno visto e mi chiedono "quale?" "habemus papa? non l 'avete visto?"
no... di cosa parla...?
allora inizio il mio racconto... " un uomo diventa papa...."
e il mio racconto assomigliava molto al tuo messaggio!
adesso mi collego per leggere la posta e lo ritrovo!
stilisticamente il tuo insuperabile come sempre!
e mi ha fatto sorridere la corrispondenza di filmici sensi!