Contestare dottrine è insidioso perché il dogma resta lì immobile, indifferente a qualsiasi confutazione,così chi tenta un approccio dialettico per invalidarlo attraverso il movimento dimostrativo, non avendo riscontro, rischia di perdere la pazienza. Nel momento preciso che perderà la testa, abbandonando il pensiero per abbracciare la reazione avrà perso: verrà, suo malgrado, legato, inghiottito proprio da quella dottrina che intendeva refutare; diventerà un apostata, piccolo satellite che esiste per contrapposizione, che gira intorno alla stella madre da lei illuminato. Ci sono solo due vie d'uscita dalla dottrina: l'eresia per chi con astio contrattacca, oppure il pensiero propositivo di chi, indifferente ai postulati dogmatici che non condivide, propone qualcosa di meglio. Vale per i dogmi delle ideologie, delle chiese e per quelli dei potenti.
Mercoledì, 16 Marzo 2011 11:39
Mangiapreti
Scritto da Bruno Vergani
Letto 2679 volte
Pubblicato in
Sacro&Profano
1 commento
-
Link al commento
Venerdì, 18 Marzo 2011 20:52
inviato da rocco schifano
condivido perfettamente, caro Bruno,ma sai... ogni frutto potenzialmente buono ha i suoi tempi di maturazione. Un abbraccio.