BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo
Martedì, 12 Aprile 2011 13:00

Infanzia pagana

Scritto da  Bruno Vergani

 

Boschetti di robinie, lucertole, grilli, bande con le fionde. A cinque anni non mi piaceva tirare sassi ai nemici preferivo fare lo stregone, avevo un paio di assistenti il più capace l’avevo soprannominato “Ciulino”, l’avevo scelto perché catturava orbettini, piccole serpi lisce e quasi cieche, che infilava nel naso per farle uscire dalla bocca. Inseriva la testa nella narice, rapido il rettile penetrava l’orifizio equivocandolo per tana, Ciulino spalancava la bocca, si ficcava l’indice e il pollice in gola, faceva una specie di gargarismo, afferrava da dentro la gola la testa della biscia e mentre tirava diceva con voce nasale: “C’è, c’è”. Ammiravo la coda della biscia scomparire dentro il naso di Ciulino mentre la testa usciva dalla bocca. Io mi limitavo a mangiare qualche zampa di cavalletta e formiche. Quando la banda catturava un nemico ordinavo agli assistenti di tenerlo fermo, così potevo pungerlo con le ortiche e poi impiastrarlo con l’intruglio d’acetosella; mi dava soddisfazione vedere il corpo del nemico diventare verde, un piacere intimo di una qualità precisa. Le montagne là in fondo mi ammonivano che anche se capace di colorare i nemici non ero Dio, Lui era a nord sulle montagne da lì faceva arrivare il vento.

Ultima modifica il Sabato, 29 Ottobre 2011 00:22

Lascia un commento

Copyright ©2012 brunovergani.it • Tutti i diritti riservati