BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Venerdì, 19 Luglio 2024 14:28

Nondove

Scritto da 

Camminando in una fitta lecceta mi ero imbattuto in una radura perfettamente circolare, in quell’aprirsi mi ero sentito sparire e più non c’ero più diventavo eterno.

Vi sono luoghi particolari dove è evidente che il massimo dell’immanenza coincide con il massimo della trascendenza. Maria Zambrano aveva visto, con Sokurov[1], uno di quei luoghi nell’inatteso e improvviso aprirsi di una radura. Un nondove fra l’ombra e la luce, fra conscio esterno e inconscio interno, e forse pure fra fisica classica e quantistica, dove si incontrano visibile e invisibile.

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1 In “Elegia di un viaggio” mediometraggio di Sokurov del 2001, il protagonista, in un viaggio onirico, trovandosi all’improvviso in una gelida radura dice:

“Mi ritrovo in una radura. Per chi tanta bellezza? Nessuno per vederla. Dunque era ancora più bella. Solitudine perfetta. Cosa sono questi occhi?”.

Il film è disponibile sottotitolato in italiano qui: Elegiya dorogi.

Ultima modifica il Venerdì, 19 Luglio 2024 21:47

1 commento

  • Link al commento Armando Venerdì, 19 Luglio 2024 16:17 inviato da Armando

    Le radure della Zambrano luoghi-non luoghi dell’anima. Una filosofa che porto nel cuore oltre che nella mente. Grazie, carissimo Bruno.

    Rapporto

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