“Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà” Mc 8,35
Non appena la coscienza entra in presa diretta nell’istante presente senza, dunque, interpretarlo suggestionata dalla memoria personale, in questa nuda consapevolezza d'essere metri e metronomi non servono più[1].
Forse in questo sottrarci alla misura e alla continuità siamo già un po’ eterni.
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1 Talvolta ottemperiamo misure altre volte le oltrepassiamo, qualche rara volta le trascendiamo ottemperandole, come il monaco che nell'hortus conclusus vede l'infinito, o il percussionista che obbedendo al prevedibile metronomo esterna -chissà da dove?- un mood estroso, o il poeta che grazie alla costrizione metrica espande l'orizzonte.