Tra le più lette e citate piace un po’ a tutti la poesia George Gray di Edgar Lee Masters, quella dell’ “amore che mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno; il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura; l’ambizione mi chiamò, ma io…” per timore di vivere buttai nel cesso tutta la mia esistenza. La cosa strana è che piace pure Pascal quando, nei Pensieri, afferma l’esatto contrario: “Tutta l’infelicità degli uomini ha una sola provenienza, ossia di non saper restare tranquilli in una stanza”.
Entrambi scritti discretamente esortativi: “Alza le vele ! Ammaina le vele !”, entrambi un poco moralistici; un po’ di moralismo non guasta, un pizzico di moralismo piace, siamo così tanto abituati al: “Non va bene così come sei" predicato dalle non poche pedagogie che aizzano ad oltranza ad un progresso personale illimitato, che se ci vien detto: “Vai bene così” ci troviamo a disagio.
Edgar Lee Masters era americano, gente che poco crede di non essere padrona del proprio io perché abitato da una dimensione inconscia, poco crede al condizionamento innato dato dal DNA e a quanto ci plasmano (definitivamente) i primissimi anni di vita, credono invece in un personale libero arbitrio perenne e onnipotente produttore di illimitata autodeterminazione, sovrani di se stessi tutti convinti che il coraggio, uno, se non ce l’ha, se lo dà. Ma anche se gli americani si proclamano onnipotenti e poeti e filosofi talvolta lanciano frasi ad effetto, non credo sia mai accaduto che un introverso sia diventato estroverso dopo aver letto George Gray, o che un estroverso iperattivo si sia chiuso quieto in una stanza dopo aver letto Pascal.
Che ha affrontato bene la problematica è Jung nella sua opera “Tipi psicologici”, dove annota: "L'ipotesi che esista una sola psicologia o un solo principio psicologico fondamentale costituisce un'intollerabile tirannia". Pluralismo di tipi psicologici ognuno con i suoi vantaggi e svantaggi: vi sono sì introversi pietrificati e depressi, ma anche temperamenti passivi che sanno riflettere e meditare in modo esemplare; vi sono estroversi pirla patentati ma anche estroversi che portano avanti la società, un tipo compensa l’altro. Siamo diversi tutto qui, e nonostante le ingenue esortazioni è impossibile passare da un tipo psicologico all’altro. Apollinei e dionisiaci, introversi e estroversi si è, mica si sceglie e George Gray era tipo da vele ammainate non poteva cambiare la sua natura, poteva però nella quota di libero arbitrio a lui disponibile diventare un introverso migliore, un introverso di valore, e forse lo era diventato anche se il suo autore non lo aveva capito.