“Sono” lo percepiamo all’istante senza manco pensarci, non è escluso che questa coscienza e consapevolezza di essere pervada tutta la natura;
“io sono” va invece un poco pensato ma viene facile;
“io sono questo e quello” (identità sociale, professione, ruoli, averi, ecc.) è invece da inventare e costruire, rimpolpare e fissare così da dargli una parvenza di continuità, dimodoché possiamo funzionare come persone in questo mondo. Il più delle volte questa identità estemporanea ed effimera, seppure indispensabile, ci si incista dentro fino al punto da costituirci, così scordandoci di essere "colui che è" crediamo d'essere questo e quello.