Non è poi un gran bel posto il settimo cielo dantesco, tutto popolato da anime immobili che contemplano in eterno l’essere come già e tutto dato.
Non meglio il quaggiù abitato da individui che vedono, all’opposto, l'essere prodursi e esaurirsi nella propria autocoscienza, costretti forsennatamente a pedalare per generare l’universo e non piombare nel nulla.