Compiuti i settant’anni proprio non riusciva a fare a meno di se stessa, così aveva deciso di procrastinare il più possibile la morte ottemperando tutti i protocolli sanitari richiesti dalle sue parti per le signore di quell’età.
Protocolli cardiologici per esserci ancora, ancora e ancora, vascolari, dietetici, ematologici, endocrinologi, epatologici, gastroenterologi, geriatrici, immunologici, infettivologi, istologici, nefrologici, neurologici, odontoiatrici, oftalmologici, oncologici, ortopedici, otorinolaringoiatrici, pneumologici, ginecologici ed è campata fino a novantasei anni, impegnando per ventisei anni l’ottanta per cento del suo tempo e energie in cure e accertamenti, l’altro venti aspettando, con angoscia mirabilmente sedata, la morte davanti alla TV.