Mircea Eliade (1907-1986) noto studioso del sacro, è stato criticato perché invece di limitarsi a considerare le religioni nel loro contesto storico-culturale, con l’idea di "ierofania" (manifestazione dell’elemento sacro o divino) ha reificato il sacro indagandolo come realtà, deragliando così dal percorso scientifico.
A dire dei suoi critici Eliade si è “fatto prendere” e non ha più ottemperato le regole e i principi metodologici gnoseologici, che esigono un sistematico mantenimento di distanza fra lo studioso e le cose che indaga, come se un coinvolgimento personale, anche minimo, contamini il processo precludendo la corretta e precisa conoscenza del fenomeno esaminato.
Ma è davvero e sempre così? Forse sono meglio quelli che pensando in proprio di tanto in tanto si coinvolgono emozionandosi. Potrebbero anche sbagliare fuorviati dalla passione, ma perlomeno non riducono tutte le scibili e disputabili questioni a un'algida rassegna di nozioni, magari precisissime quanto ripetitive e noiose. Ma gli studiosi coinvolti e appassionati potrebbero anche azzeccare e quando azzeccano saltiamo tutti in avanti.