Capita che nell’ascoltare discorsi pubblici inaugurali, commemorativi, o roba del genere, siamo colti da noia mortale, come quando da ragazzi subivamo estenuanti omelie alla messa domenicale. L’ultima volta per stemperare la scocciatura avevo monitorato le frasi di quella pubblica autorità che pur non avendo niente da dire aveva parlato per un’ora, convinto che più parli più dici.
Ho concluso che strombazzava elementi accessori di enunciati insignificanti, aggiungendo agli elementi accessori dei subordinati e a questi ulteriori subordinati ancora. Mi è andata ancora bene, quel nessuno che diceva niente poteva andare avanti all’infinito.
Che strana cosa è il linguaggio.