L’Essere -nel senso ontologico e anche metafisico- forse alberga in una assoluta sempiterna intemporale contemporaneità impersonale.
Per ottenere coscienza di sé a poco serve la materia che esprime in tutte le sue varianze, per sapere che è abbisogna di determinati e circoscritti momenti esistenziali (con un prima e con un dopo), un conscio allorquando necessariamente mortale, lavoro sporco che lascia fare a noi.