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Mercoledì, 20 Maggio 2020 12:16

Questione ermeneutica

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Scriveva Manzoni: “Venir su tra i segni, o perire, è l’alternativa imposta all’uomo”.

Forse siamo a buon punto e non periremo, fatti due conti sono rimasti solo quattro gatti (tecnicamente subcultura) ad interpretare ancora i libri della rivelazione alla lettera : gli irriducibili conservatori tradizionalisti fanatici per esaltarli e i post-teisti per demolirli.

Sprovvisti di Manzoni e di capacità di astrazione, i più spudorati e performanti nel prendere alla lettera i testi sacri sono gli americani. Seguono due esempi, il primo di un tradizionalista conservatore che conferma "tecnicamente", stile Apollo 13, l'Assunzione della Madonna in cielo e il secondo di un post-teista che, (purtroppo) sullo stesso terreno del primo, demolisce l'Ascensione al cielo di Gesù. C'è da dire, a loro merito, che entrambi eguagliano la comicità di Woody Allen... Forse la oltrepassano:

“Se Dio esercita una forza di attrazione su tutte le anime, dato l’intenso Amore discendente di Nostro Signore Gesù per Maria, la Sua Madre Benedetta, e dato l’intenso Amore ascendente di Maria per il Suo Signore, si può ben sospettare che a questo stadio l’Amore fosse tanto grande da “trarre a sé il corpo”. Data poi l’immunità dal peccato originale, nel Corpo della Madonna non c’era la dicotomia, né la tensione, né l’opposizione che esiste in noi tra anima e corpo. Se la luna, pur così distante, produce tutte le alte maree del nostro mondo, allora l’Amore di Maria per Gesù e quello di Gesù per Maria possono bene aver prodotto un’estasi tale da sollevarla al di sopra di questo mondo". (Fulton John Sheen, arcivescovo della Chiesa cattolica). C’è da ricordare, a sua attenuante, che è roba degli anni ’50 dello scorso secolo.

Veniamo al post-teista:

“Il racconto dell'Ascensione presume un universo a tre livelli e non è quindi interpretabile in concetti post-copernicani dell'era spaziale.” (John Shelby Spong, già vescovo della Chiesa episcopale). Verrebbe da dirgli: WOW e chi l'avrebbe mai sospettato !

Senza fare gli spiritosi risulta evidente che il racconto dell'Ascensione non può essere inficiato dalle scoperte scientifiche post-copernicane dell'era spaziale, come proclama Spong, visto che anche in un universo (sia concettuale che fisico) pre-copernicano, perfettamente geocentrico, non è ipotizzabile una ascesa corporale al cielo di chicchessia. Non sono, dunque, né possono, le nuove conoscenze dell'era spaziale inficiare il racconto evangelico in quanto si dipana, e regge, in tutt'altro paradigma rispetto a quello scientifico. Ovvietà probabilmente sconosciuta dai tradizionalisti americani e da chi gli risponde confutandoli allo stesso livello, ma invece ormai accettata dai conservatori nostrani. Un esempio tra numerosi Giovanni Paolo II che “parlò del rapporto tra scienza e fede, dichiarando che la Bibbia parla dell'origine dell'universo non nella forma di un trattato scientifico ma per far emergere la relazione tra l'uomo e Dio. La Scrittura «non intende insegnare come sono stati fatti i cieli ma che va guardato il cielo». (I papi e la scienza nell'epoca contemporanea, a cura di Marcelo Sánchez Sorondo, Jaca Book). Insomma questione datata.

Ultima modifica il Lunedì, 25 Maggio 2020 09:40
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