Pietra, pianta, animale, uomo: enti e moti distinguibili ma inseparabili in un impersonale tutt’Uno causa di sé.
E’ questo il Dio di Spinoza, forse quello più accettato[1] e nel contempo il meno onorato, perché se le cose fondamentali stanno come afferma Spinoza, ed è plausibile che stiano in tal modo, irrompe un concretissimo comandamento che recita così: «Accetta». Non è scritto da nessuno ma che reclama l'ottemperanza di ognuno nella resa dell'io alla natura, se possibile d'alleanza.
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1 Anche se i due approcci non si escludono necessariamente l'un l'altro, ad occhio e croce sono più quelli che cercano Dio passeggiando nella natura, rispetto a quelli che partecipano a liturgie in qualche chiesa.