Do una pulita al getto del carburatore e il tagliaerba ripiglia a funzionare e quel rombare sembra affermare il primato della materia e delle sue specifiche leggi, come se sentenziasse: tanto quanto ottemperi gli oggetti materiali e le relate leggi e più abiti la realtà, altrimenti puoi essere anche Goethe ma te la stai suonando e cantando se tanta sapienza non è capace di far ripartire un tagliaerba - qui metafora della realtà oggettuale e dei correlati funzionamenti.
Se la sentenza fosse corretta quelli più saggi dovrebbero essere coloro con più spiccato ed efficiente senso pratico, ma basta passare in rassegna chi conosciamo per renderci conto di quanto sia ingenuo tale giudizio, visto che tra i realisti competenti incontriamo sia persone valorose che idioti patentati.
Il punto è che fra la cosa e la persona e tra la persona e la cosa accadono moti dell’universo che i più arguti hanno dettagliato, da Kant a Husserl, e hanno fatto bene ad elargire concezioni e indicazioni così da evitare equivoci, visto che ottemperare le cose (materia) è atto complesso, insidioso, per certi versi impossibile.