Alcuni stoici meditavano immaginando e simulando gli eventi più terribili che potevano capitargli, una sorta di allenamento per permanere imperturbabili se fossero accaduti per davvero, in fin dei conti un tentativo di controllo assoluto della realtà.
In Casi clinici Freud dettaglia storie di soggetti che, inconsapevolmente, facevano lo stesso. A differenza degli stoici erano mossi da fatti dolorosi realmente accaduti che rimossi erano proiettati nel futuro come eventi incombenti. In tale dinamica la meditazione stoica era sostituita e surrogata da riti superstiziosi, ossessivi e compulsivi, al fine di esorcizzare quei presupposti pericoli imminenti. Tentativo di immaginare-controllare un futuro irreale che produce una personale corrosione tempestiva e reale.
In ogni caso, stoici o scompensati, forse più sano quel «A ciascun giorno basta la sua pena.»