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Lunedì, 20 Febbraio 2017 12:05

Presidio di sicurezza: movimento di pensiero e corpo.

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La noia, il sentirsi schiacciati dal tedio, forse non è una malattia dell’anima e neppure problematica filosofica o psicologica. Non possiamo escludere che sia dinamica fisica, proprio come la fatica nel sollevare una lavatrice, la fitta nel pestarsi il gomito, o lo scottarsi col ferro da stiro: fa male sempre, fa male a tutti.

Non è ancora chiaro “che cosa sia” il tempo, ma l’osservazione empirica universale indica che nel farne esperienza ravvicinata e prolungata procura dolore e sofferenza. I carcerati - la limitazione della libertà è costrizione al contatto diretto e ravvicinato con la forza tempo - confermano che procura più dolore del pestarsi l’indice col martello; i sofferenti d’insonnia severa confermano.

Tempo, forza fisica come la gravitazionale e l’elettromagnetica? Forza, come la nucleare, necessaria ma nociva se oltrepassiamo la distanza minima di sicurezza e superiamo il giusto tempo di esposizione?

Ultima modifica il Lunedì, 20 Febbraio 2017 12:23
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