Da una goccia di sperma essenza di una bistecca e una mela mangiata da mio padre ero diventato feto e poi spontaneamente uomo. Oggi mi hanno impiantato un paio di denti in ceramica e titanio meglio degli originali caduti per il fumo rovente del Toscano extravecchio.
Piccola cosa due pezzettini d’osso ma, siccome chi è fedele nel poco è fedele anche nel molto, non è escluso che potrebbero rifarmi tutto quanto. E i pensieri? Quelli sono i più facili da impiantare ne ho già dentro fin troppi non miei e non tutti buoni. E l’io? Anche quello si produce senza problemi, qualcuno ne ha addirittura tre e pure quattro.
Alla fine indenne dal grande funzionamento fagocitante la personale identità rimane soltanto la facoltà di pensare; che strano accadimento che da un organo gelatinoso dentro il cranio escano concetti. Però qualcuno dice che anche per questo l’iPod funziona meglio, dopotutto riguardo cercare-trovare, memorizzare e far di conto è proprio così, ma per l’abilità di inedito concettualizzare fluttuante siamo ancora meglio noi. E poi l’iPod manco s’incazza.